venerdì 12 giugno 2009

Nel Grande Ospedale Cattolico: oh, Santo Cielo..2

Ostetrica: "Comunque, quello che davvero ci fa piacere è vedere tutte queste mamme DI QUA...."
Madre1: "...."
Madre2: "...."
Madre3: "...."
Lei: "...eh?"
Madre1: "...di QUA, intende...capito?"
Lei: "...."
Lei: "Come ha RAGIONE!!! Andiamo fino in fondo!! Buttiamo fuori il PAPA!!!!"
Ostetrica: "...."
Lei: "Neanche il Papa è DI QUA o erro? Aiutamolo SI', ma al Paese SUO!!!"

11 commenti:

  1. postilla di spiegazione: allora, in realtà non ho risposto. Diciamo che ho realizzato troppo tardi per poter replicare. Vi giuro che ci ho messo un pò. Sarà che uno non se lo aspetta, da medici!
    Chi ha fatto in tempo, ha visto che ho cambiato il finale. Mi è venuto in mente adesso, e mi sembrava più giusto. Questo succede a chi scrive in fretta e poi pubblica.
    Per chi non è d'accordo:
    1) il papa, oltre che di origine tedesca, è di uno Stato straniero, il Vaticano.
    2) l'ospedale sarà fondato da un prete, ma i soldi sono miei.
    3) Questo blog non mai stato politicamente corretto. No?

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  2. eh il papa è tedesco, quindi comunitario.
    però che cosa triste che ha detto l'ostetrica.
    come se le mamme non fossero tutte uguali, a prescindere dal luogo di nascita.
    (e scommetto che se l'ospedale fosse stato pieno di americane o svizzere il commento non le sarebbe certo venuto in mente, pure se sono extracomunitarie esattamente come le mamme africane o asiatiche)

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  3. eh, ma la distinzione tra comunitario e non, non c'è stata. Poi sicuramente intendevano anche quello. E ci fossero state rumene? Importava fare il distinguo tra comunitari e non?
    E' questione di chilometri, di confini, di leggi, di accordi internazionali, di pelle? Di cosa?
    Se ci fossero state americane o svizzere sarebbe stato MOLTO diverso. Alla fin fine quello che conta sono...i soldi?

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  4. Mi entra in rivolta un po' lo stomaco ma purtroppo lavorando in ospedale so che anche lì c'è razzismo.
    Laddove il dolore o in questo caso la gioia di una nuova vita dovrebbe unire...
    diventa molto triste.

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  5. E se invece... avesse voluto solo dire "che bello che anche gli italiani finalmente hanno capito che si devono fare più figli, risorsa del futuro, luce dei nostri occhi ecc ecc ecc?". Diamo una chance e stiamo attenti a non fare "razzismo al contrario". Che dite, spiegazione possibile?
    Laura lettrice di solito silente

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  6. ah guarda vale con me sfondi una porta apertissima.... figuriamoci, il mio lui è egiziano..
    non hai idea di quante mamme, subito dopo aver partorito si lamentavano di quante straniere ci fossero in ospedale! ma cavolo, stai partorendo..puoi essere razzista pure in questo momento?!?! e poi...con me?!???!?!

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  7. @ beba: beh, il razzismo è in ogni ambiente e ovunque, purtroppo. In effetti fa anche più impressione quando ci vanno di mezzo i neonati. Il razzismo è anche in noi stessi. Non pretendo di essere superiore a nessuno. Cerco di usare la semplice logica. Penso siano queste le chiavi: ragionamento e informazione.

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  8. @ Laura: sinceramente, non credo proprio. E' calato un silenzio notevole dopo l'uscita. E poi, spingendosi più in là....se un bambino nasce in Italia....non è già italiano?

    @ Sere: eh, mio zio è libico. E gli voglio bene!
    Già, le mamme non erano certo da meno!!!
    Di questi tempi, è venuto meno il pudore, per certi discorsi.

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  9. @ sensorario: ti ringrazio, ma come ho specificato non ho riposto, in realtà....non ho fatto davvero in tempo. Mi è capitato più volte di finire a discutere, ma stavolta non ero pronta. :-(

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  10. Ok, cercavo un'interpretazione più positiva, che però evidentemente non era reale. ... Però... non spingerti più in là, please! Un bambino nato in Italia è italiano, siamo tutti d'accordo (bè, forse non tutti ma fa niente). Però io mi riferivo alle statistiche sui tassi di natalità. Se un bambino nasce in Italia ma i genitori risultano ancora stranieri entra nelle statistiche dei nati "da immigrati". Purtroppo in Italia per anni c'è stato un tasso di natalità molto basso, che ora si sta rialzando grazie all'immigrazione. Insomma mi riferivo al concetto di bambino come risorsa e non come peso, che agli italiani è un po' ostico per svariati motivi!
    Ciao ciao,
    Laura

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